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Castelliere di Slivia I

Dal centro del paese si vede già il primo dei due castellieri di Slivia, e lo raggiunge seguendo il sentiero n. 47 che attraversa prati dedicati alla produzione di fieno. La cima, posta a 199 m s.l.m., è cinta tutta da un muraglione imponente, alto fino a 5 metri,  contraddistinto dalla presenza di un varco di accesso. Il vallo interno, di forma circolare, era ulteriormente difeso da un altro più esterno di forma semicircolare. Il castelliere fu utilizzato, con buona probabilità, dal 1500 al 400 a.C. Le pietre oggi sparse in modo talvolta confuso provengono molto probabilmente sia dal muraglione perimetrale sia dalle costruzioni protostoriche che trovavano spazio all’interno dei ripiani interni. Scarsi resti dimostrano come il castelliere fu frequentato in modo sporadico anche in età romana.
L’importanza strategica dell’altura per il controllo del territorio circostante è stata notata anche in epoca ben più recente: sul lato di nord-est sono infatti ancora visibili le baracche e le trincee scavate a protezione del Monte Ermada durante la I Guerra Mondiale. Il castelliere per l’imponenza dei resti e per la bontà delle ricerche qui condotte è stato intitolato al più grande studioso locale dei castellieri: Carlo Marchesetti.

Come arrivare

Si deve percorrere a piedi solo un breve tratto, dopo aver parcheggiato in corrispondenza dell'inizio del sentiero n. 47.

Bus 44: Piazza Oberdan - San Giovanni del Timavo 
cambio a Strada provinciale di S.Pelagio (Aurisina sanatorio)
Bus 43:  Aurisina - Ceroglie (Stop: Strada per Slivia 30/a fr. (paese)

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