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Stagno e conca del Percedol

Il microclima della conca è progressivamente più freddo e più umido rispetto a quello esterno, cambiamento che si riflette anche sulla vegetazione, tanto che dal carpino nero e dal frassino posti sui margini esterni, si passa scendendo al cerro e al carpino bianco. Sul fondo della conca si incontra lo stagno, il più conosciuto di tutto il Carso, sulle cui sponde si alterna una grande varietà di piante spontanee, come ninfea e mestolaccia, o piantate dall’uomo, come abete bianco, greco, rosso, salice caprino e piangente.
Lo stagno, amato in passato anche come pista di pattinaggio invernale, ha una profondità di 3 metri e un'ampiezza massima di 38 metri. La sua formazione è probabilmente dovuta alla presenza di un letto impermeabile formato da flysch e da accumulo di terra rossa compattata.
La conca di Percedol per il suo clima fresco risulta meta ideale per escursioni nel periodo estivo.
Dal 1984 l’area è soggetta a tutela ambientale per le numerose rarità faunistiche rappresentate soprattutto da anfibi e libellule.

Come arrivare

Dall'abitato di Opicina seguendo la SP 9 che conduce a Monrupino, si incontra sulla destra la conca di Percedol, una dolina carsica lunga 400 metri e larga 270 metri circa.

Bus 42: Piazza Oberdan - Opicina

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