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Grotte di interesse archeologico e rocce carsiche: tra archeologia e geologia

L’alternanza di calcari tipica di tutto l’altipiano carsico è una delle componenti fondamentali che hanno determinato la formazione dei numerosi fenomeni carsici che qui furono studiati per la prima volta nell’Ottocento, tanto che l’altipiano è anche conosciuto come Carso Classico.
Tra i maggiori fenomeni carsici si annoverano le grotte, cavità naturali che si aprono con andamento a pozzo o a gallerie. Nell’area del Carso triestino, a differenza ad esempio di quello goriziano, le cavità prevalenti sono quelle a gallerie, ottime per ospitare gli uomini nelle epoche più antiche, quando cioè non possedevano ancora raffinate abilità costruttive. Durante tutta la preistoria e la protostoria infatti le grotte carsiche furono frequentate da genti locali e alloctone che lasciarono resti abbondanti del loro passaggio all’interno dei depositi stratificati all’interno delle cavità.
Le grotte furono utilizzate sicuramente come rifugio, ma anche come luogo di culto anche nella successiva epoca romana, come è avvenuto ad esempio nella Grotta del Dio Mithra, sito importantissimo sia per lo stato di conservazione che per la sua completezza.
L’itinerario propone un viaggio alla scoperta delle più importanti grotte presenti sul territorio della provincia, sviluppando di volta in volta, tematiche geologiche e archeologiche. Solo alcune di queste grotte attrezzate per le visite: Grotta Gigante, Grotta del Dio Mithra.

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