44.586548Palestra arrampicata Bagnoli della Val RosandraLa Val Rosandra, o più semplicemente la Valle, è la palestra di roccia storica di Trieste; i fianchi del canyon sono stati presi d’assalto dai più arditi arrampicatori triestini fin dagli inizi del ventesimo secolo ed hanno rappresentato l’avanguardia dell’alpinismo moderno a livello mondiale.Le pareti della Valle ospitano itinerari che soddisfano tutto il pubblico di appassionati, dal principiante che muove i primi passi sulla roccia al climber esperto che trova nella difficoltà la massima espressione del gesto sportivo. La parete più nota è senza dubbio quella che sovrasta il paese di Bagnoli denominata “Falesia dei Canarini”; qui la roccia, lavorata nei millenni dal torrente Rosandra, presenta inclinazioni che sfiorano i 45° richiedendo, così, un impegno fisico notevole. Alcuni splendidi settori si sviluppano sulle pareti che si ergono lungo il percorso della vecchia strada ferrata sulle pendici settentrionali della Valle; qui le difficoltà degli itinerari sono spesso contenute ed unitamente ad una splendida vista su tutto il corso d’acqua rendono l’arrampicata piacevole e rilassante. Per approcciarsi all’arrampicata da non perdere il “Sentiero dell’Amicizia”
(percorso pedonale che parte da Bagnoli e, addentrandosi nel canyon,
raggiunge il paese di Beka, in Slovenia) per muoversi tra gli spuntoni di
roccia e le pareti scoprendo i…POI44.586548Monte CarsoL’ascesa al monte Carso (al confine tra il Carso classico e l’Istria montana e con una quota massima di 455 m) e al retrostante altipiano di San Servolo situato in territorio sloveno, rappresenta una delle escursioni più impegnative e affascinanti nel comprensorio della Val Rosandra. La vegetazione è ricca e varia per la presenza di ambienti molto diversi. Qui ritroviamo, infatti, aree con abbondanza di acqua corrente (torrente Rosandra) e acqua temporanea (sorgenti di trabocco come l’Antro di Bagnoli), ghiaioni detritici, ex cave abbandonate, zone pianeggianti, vallecole interne dal diverso microclima ed esposizione alla bora, dove si possono osservare alcune tra le più vecchie querce del Carso e i rimboschimenti a pino nero e pino d’Aleppo. La zona ospita una grande quantità di specie animali ed è ultimamente frequentata assiduamente da orso e lupo. A lato dei sentieri che si snodano lungo il monte sono visibili alcune testimonianze del passato come i resti di un castelliere protostorico, iscrizioni confinarie (Grotta delle antiche iscrizioni) e alcune grotte tra cui la grotta di Crogole e la Caverna degli Orsi abitata dall’ Ursus spelaeus e sucessivamente dall’uomo migliaia di anni fa.POI44.586548Grotta Martina CucchiScoperta recentemente in seguito a scavi speleologici, è molto interessante e particolare dai punti di vista morfologico e idrogeologico, fa parte dell’articolato complesso di cavità che si aprono all'interno del Monte Stena, in destra del torrente Rosandra. Lunga quasi 2 km, profonda una sessantina di metri, consiste in articolate e talora strette gallerie, variamente concrezionate, ricche di interessanti depositi fluviali, con laghi e sifoni che rendono la vista affascinante anche se faticosa. L’accesso alla cavità è soggetto a regolamentazione (www.boegan.it).Si apre nell'ambito del Parco della Val Rosandra, geosito di eccezionale interesse, dalle peculiari caratteristiche biologico naturali e storiche.POI44.586548Grotta Gualtiero Savi o Grotta dei SogniE’ una delle più belle ed interessanti grotte del Carso e fa parte dell’articolato complesso di cavità che si aprono all’interno del M. Stena, in destra del torrente Rosandra. Lunga più di tre chilometri e profonda solo una cinquantina di metri, consiste in ampie gallerie e grandi sale, riccamente concrezionate e morfologicamente particolari: gruppi concrezionari, gours, crolli, soffitti a cassettoni, scallops, cannule, eccentriche, colate calcitiche, rendono la vista affascinante. La cavità è una delle trenta protette in Regione, l’esplorazione è soggetta a regolamentazione (www.boegan.it).Si apre nell’ambito del Parco della Val Rosandra, geosito di eccezionale interesse, dalle peculiari caratteristiche biologico naturali e storiche.POI44.586548Chiesetta di Santa Maria in SiarisUna piccola chiesa di pietra si erge in modo inaspettato e quasi acrobatico sul ciglione scosceso della Val Rosandra: è Santa Maria in Siaris, le cui origini sono sconosciute e forse proprio per questo vengono tradizionalmente legate a Carlo Magno. Una leggenda vuole che fu proprio il grande re a volere la chiesa e che ora esso riposi su di un trono di pietra all’interno di una grotta lì vicino, attendendo il Giudizio Universale. La chiesa, probabilmente eretta nel XIII secolo, ha struttura rettangolare, con abside, portico e un piccolo campanile a vela, e nel corso dei secoli è stata restaurata molte volte. Santa Maria in Siaris è meta di pellegrinaggi fin dal 1367, quando vi si recavano i bestemmiatori appartenenti alla Confraternita dei Battuti. Successivamente divenne consuetudine dei triestini recarsi qui in pellegrinaggio il 3 maggio, mentre le genti delle vicine campagne il 15 di agosto.POI44.586548Centro visite della Riserva della Val RosandraA Bagnoli della Rosandra si trova il Centro visite della Riserva Naturale della Val Rosandra - Dolina Glinščice. Questo è il luogo ideale per avere una panoramica d’insieme, grazie alla presenza di diorami, video, testi e immagini, di una valle di estremo interesse sia dal punto di vista storico che naturalistico. La valle è solcata dall’unico fiume che scorre in superficie nell’intera provincia di Trieste ed è un ambiente particolarmente interessante per l’abbondanza di fenomeni carsici, per l’alto livello di biodiversità della flora, e per la moltitudine di tracce lasciate dall’uomo dalla preistoria in poi. Sono ancora visibili le tracce lasciate dagli uomini nelle grotte, ripari di fortuna dalla preistoria, fino al medioevo, sulle cime del Monte Carso e del Monte San Michele, dove si ergono i castellieri protostorici, i resti dell’acquedotto romano nel fondovalle, i castelli medioevali per il controllo del territorio a varie altezza della valle e la chiesetta di Santa Maria in Siaris. Da non perdere il percorso lungo l’antica ferrovia che costeggia tutta la valle e che è ora divenuta una pista ciclabile, e le due vedette di Moccò e di San Lorenzo, dalle quali si ammira un panorama splendido che spazia fino al mare. Il…POI44.586548Borgo di BottazzoIl borgo carsico di Bottazzo dista 13 km da Trieste, è posto a 200 metri s.l.m. Le poche case che formano il borgo di Bottazzo fino a pochi anni fa erano raggiungibili solo a piedi, diventando così uno dei posti più amati dai rocciatori e dagli escursionisti che frequentano la Val Rosandra. La presenza di un'osteria sul fondo della valle è stimolo e richiamo per visitare questo luogo meraviglioso nato in rapporto ai molti mulini che popolavano la valle dal medioevo fino alla metà del Novecento, ora caduti in disuso. POI44.586548Acquedotto romano della Val RosandraIn Val Rosandra rimangono resti evidenti delle frequentazioni di età romana, quando da qui partiva l’acquedotto, lungo circa 17 chilometri, che portava l’acqua del torrente Rosandra, in sloveno Glinščica, fino al centro dell’antica Tergeste, nell’odierna piazza Cavana. L’acqua passava all’interno di una condotta scavata nel terreno, rivestita da cocciopesto per impermeabilizzarla e protetta da una copertura a volta. Sulla sommità si aprivano delle botole, necessarie a pulire l’interno dell’acquedotto. La conduttura era in grado di trasferire circa 5800 metri cubi d’acqua al giorno alla città di Trieste. Rimase in attività dal I secolo a.C. fino al VII secolo d.C. Attualmente i resti meglio conservati di tutto il percorso dell’acquedotto si possono osservare proprio in Val Rosandra, poco sopra il rifugio Premuda sul fianco destro del pendio, seguendo il sentiero che conduce all'abitato di Bottazzo.POI44.586548Vedetta di San Lorenzo La vedetta di San Lorenzo è il miglior punto di osservazione del lato meridionale della Val Rosandra, per il lato opposto la migliore è quella di Moccò.Da qui la vista può spaziare su tutta la Val Rosandra: dal piccolo centro di Bottazzo, all’estremità nord, fino a Sant’Antonio in Bosco, limite a sud. Da questa vedetta si può ammirare l’effetto dell’erosione dell’acqua del torrente Rosandra, operata sulle rocce carsiche, la Chiesetta di Santa Maria in Siaris, il Cippo Comici e la temuta sella della bora dove il vento si incanala e attraversa tutta la Valle.POI